Tutti conoscono il passo Manghen, il Rolle, il Croce d’Aune e forse è anche per questo che i giudizi sono stati più che unanimi nel definirla una delle più difficili tappe del Giro d’Italia; tra l’altro potrebbe risultare anche decisiva perché è l’ultima tappa alpina, quindi sarà veramente uno spettacolo”. Ne è sicuro Davide Cassani, Ct della Nazionale, al termine del suo sopralluogo alla tappa del Giro d’Italia di sabato 1 giugno che vi ricordiamo ricalca completamente la granfondo Sportful Dolomiti Race!

Io l’ho fatta una volta ed è stata anche l’unica che nella mia vita sono rimasto in bicicletta più di 10 ore. E’ stato quando ho partecipato con degli amici alla gran fondo Sportful Dolomiti Race, 4 anni fa, stesso identico percorso, quindi lo conosco bene. Era anche una giornata abbastanza fredda, sul Manghen pioveva, poi ho avuto anche un problema a cambio dal Rolle fino a Feltre.

Il Manghen è terribile, è nella parte centrale della tappa, bisognerà capire se ci saranno attacchi oppure no, perché comunque poi di km ne mancheranno ancora tanti all’arrivo. Anche il Colle delle Finestre quest’anno era abbastanza lontano dal traguardo e sappiamo tutti com’è andata a finire!

Si può dire che è una tappa per chi non ha più nulla da perdere e per chi eventualmente dovrebbe recuperare qualche minuto.

Va detto poi che in una tappa con più di 5.000mt di dislivello, trovarti nel finale un Croce d’Aune con quelle pendenze ci metti poco negli ultimi 5km a perdere 30” al km. Quindi è bella anche per quello: perché non riesci a capire esattamente come potrebbe svolgersi questa tappa, sei li attento perché potrebbe succedere qualcosa sul Manghen, ma anche in discesa, ma di sicuro sai che succederà qualcosa nel finale sul Croce d’Aune. Poi ci aggiungi questi ultimi 3km dopo il passo suggestivi, duri perché non ci sono tante curve, ci sono un paio di tornanti ma lunghi rettilinei in cui la pendenza va dal 10 al 12 % …sempre, ma chi li ha scoperti?”