Con Senni finisce a Cesenatico il trofeo più importante della Sportful Dolomiti Race

Annalisa Prato la più veloce tra le donne

Il veronese Zanrossi e la cuneese Arnaudo trionfano sul Medio

La maglia nera finisce a Roma

            Una giornata torrida più da luglio che da metà giugno ha messo a dura prova ieri i 3500 ciclisti che hanno partecipato alla 27. Edizione della Sportful Dolomiti Race di Feltre (Belluno). Ma lo spettacolo delle Dolomiti ha affascinato ancora una volta i ciclisti arrivati da tutto il mondo (35 nazioni e 4 continenti) tra questi anche alcuni campioni come quelli del mondo Paolo Bettini e Alessandra Cappellotto reduce dal premio di Amnesty International per il suo impegno a favore delle cicliste che arrivano da zone di guerra. E’ partito ma ha tagliato il traguardo a piedi Manfred Moellg che ha bucato a 5km dall’arrivo e ha dovuto spingere la bici non sui pedali. Ha invaso di simpatia chi gli stava vicino come sempre il campione Bettini che ha chiuso il percorso Medio “Sono arrivato a Feltre, me la sono goduta, la prima salita ho provato a tenere i gruppi migliori ma poi non potevo fermarmi al primo ristoro e da lì ho iniziato la mia vera Sportful Dolomiti Race e ho trovato il calore della gente che tanto ci mancava causa covid, poi l’arrivo qui è sempre bellissimo. Appuntamento a giugno 2023”.  Medaglia di finisher anche per l’onorevole Roger De Menech: “Manfestazioni come queste sono importanti per la promozione del territorio attraveros lo sport. Tutte queste persone torneranno a casa felici  magari torneranno per conto loro a pedalare da noi”. 

            Il tracciato che prevedeva dopo Cima Campo, salita comune a tutti, la val Malene in Tesino e poi in zona Lamon (Belluno) i micidiale muro di Ronche-Rugna con le punte al 22% : un inferno per i ciclisti accolti però dalle spinte benevoli dei Draghi di rugby. Il gran caldo ha costretto al ritiro circa 150 persone, altre 200 non si sono presentate alla partenza.

            Alla fine il podio della Sportful Dolomiti Race 2022: 1. Manuel Senni di Cesenatico (gruppo  ciclistico Borello) 6h20’42” alla media di 32km/h, 2. Loic Ruffaut (svizzero, reduce dalla vittoria alla 9.Colli di Cesenatico) che ha ringraziato l’organizzazione per come ha gestito l’evento anche se lui è stato penalizzato dal gran caldo, 3. Stefano Bonanomi (di Castello di Brianza) Team Mp Filtri 6h26’36, 4.Paolo Castelnovo di nuovo medaglia di legno nella volata in cui c’era anche Fabio Cini vincitore dell’edizione 2021 che si è dovuto accontentare del quinto posto.

            Gran Fondo Sportful Dolomiti Race donne: 1. Annalisa Prato (Team Montecorpo di Cuneo) 7h12’07”, 2. Laura Simenc (Team De Rosa) 7h16’33”, 3. Christina Rausch di Amburgo (Carina Brao Caffè)7h18’24, 4. Loretta Giudici, 5. Luisa Isonni.

            Medio Fondo uomini: Vince il veronese Riccardo Zanrossi (Highroad Team) al fotofinish sul trentino Andrea Bais (Team Sildom Garda) chiudendo in 3h46’41, 3. Giuseppe Corsello (Asd Faenza) in 3h46’45”.

            Medio fondo donne: 1. Samantha Arnaudo di Cuneo  4h07’26, 2. Chiara Ciuffini de L’Aquila  (Team Cingolani) ha chiuso in 4h19’33, 3. Lisa De Cesare di Lugo di Romagna (Highroad Team) 4h26’58

 

LE STORIE

IL GALLERISTA SCALATORE…CON CALMA

Pietro Rossi, ex gallerista ora magazziniere: si è iscritto alla granfondo ma con i suoi 110kg pensava di non farcela a chiudere nelle 12 ore e mezzo previste. Così è partito alle 14 di venerdì, si è fermato a dormire a Calamento dopo aver fatto Cima Campo, il mattino è ripartito e ha scalato Passo Manghen e Passo Rolle dove si è fermato a cena con gli amici e ha dormito li, questa mattina è ripartito alla volta di Passo Croce d’Aune. Arrivato in cima alle 11.30, ha pranzato con gli amici e poi è sceso e ha tagliato il traguardo alle 15.30.

I RUGBYSTI E…LE SARDE IN SAOR

La granfondo degli addetti alle griglie, rugbysti (reduci dalla promozione in serie B) e hockeysti. Sveglia alle 4, sistemazione transenne, apertura griglie alle 5.30. partenza dei partecipanti alle 7, sistemazione delle griglie e delle transenne e poi tutti con le gambe sotto il tavolo a bere una buona birra e mangiare uova sode con “sarde in saor” …una tradizione quasi decennale.

CON IL TAXI DA LONDRA

Jim è arrivato da Londra a Feltre passando per l’Alpe d’Huez nel suo taxi ibrido nero londinese, era alla sua 16. Edizione della granfondo.

L’ELICOTTERO DEL X. REPARTO VOLO DELLA POLIZIA DI STATO

A controllare dall’alto il flusso del traffico generato dalla manifestazione ci ha pensato l’elicottero della Polizia di Stato del 10.Reparto Volo di Venezia, che poi è atterrato a Feltre destando la curiosità di molti appassionati e non.

 

ULTIMO MA…NON ULTIMO

Carlo Coletti (Pedale Feltrino), bellunese, che ogni anno nonostante il numero di pettorale gli consentirebbe di partire davanti, parte per ultimo perché dice che così è più tranquillo. Poi però non arriva mai ultimo, anzi…800mo su quasi 1.400 partecipanti sul Medio.

L’UTIMA…COME FOSSE LA PRIMA

Allo scoccare delle 19.30 ha tagliato il traguardo Maria Romana Massi, del Bike Roma Club, accolta come da tradizione da tutto il comitato organizzatore guidato da Ivan Piol e dai fratelli Alessio e Dario Cremonese di Manifattura Valcismon proprietaria del brand Spotful.  A lei è stata consegnata la maglia nera dell’ultima classificata e il premio speciale alla memoria du Uwe Garthe proprio dai suoi compagni del gruppo scopa.

UN ANNO DI TRANSIZIONE…IL MOMENTO DELLA VERITA’ NEL 2023

La voce di soddisfazione è quella del presidente del comitato organizzatore Ivan Piol: “I ciclisti erano contenti perché il percorso era segnalato e presidiato bene. Abbiamo un piccolo esercito di circa 1300 volontari distribuiti in tutti i settori. Viste le previsioni avevamo rafforzato i ristori soprattutto di acqua e sali e segnalato le fontane aperte. Siamo molto contenti l’arrivo in largo Castaldi è piaciuto. Per noi il  bilancio è positivo, abbiamo avuto bei numeri nonostante siamo appena usciti dal covid.  La tendenza nazionale è di un calo di partecipazione del 30-40%. La granfondo di Feltre si è assestata intorno al 22%, non è male. Tutto questo è il risultato degli effetti del covid sugli atleti che non riescono a fare i certificati medici perché non c’è posto negli ambulatori e che si sono disaffezionati alle gare. Il 2023 per me sarà l’anno delle conferme: si capirà dove andrà il mondo delle granfondo”.