Gran Bretagna, Olanda, Danimarca e Belgio già in prima linea

             Da martedì 1 ottobre sarà già tempo di 26. Sportful Dolomiti Race, la granfondo in programma a Feltre il prossimo 21 giugno.  Si sentono ancora gli echi del passaggio del Giro che ha onorato i 25 anni della granfondo facendone nello stesso tracciato il percorso dell’ultimo tappone dolomitico della Corsa Rosa, ancora si vedono le foto dei 4700 amatori arrivati da tutto il mondo 15 giorni dopo i prof per scalare le stesse montagne. Come da tradizione, il 1 ottobre alle ore 12.00 scatterà l’apertura delle iscrizioni per la prossima edizione e ai primi 500 iscritti online sarà assegnato un posto in prima griglia di partenza (gialla).

In realtà poco importa la griglia di partenza con un tracciato che metterà alla prova l’allenamento di tutti: 204km e quasi 5.000 mt di dislivello, oltre 85km di salita da Cima Campo a Passo Manghen, Passo Rolle e Passo Croce d’Aune.

            Nel 2020 la granfondo di Feltre tornerà al percorso originario senza gli ultimi 3km del Monte Avena, che rappresentavano un omaggio al transito del Giro. Quindi giunti in cima a Passo Croce d’Aune i ciclisti scenderanno subito a Pedavena e poi Feltre, transitando per i Colli di Murle.

            C’è grande fermento all’estero per la prova di Feltre. Sono già stati chiusi importanti accordi con tour operator di Gran Bretagna, Olanda, Danimarca e Belgio, alcuni dei quali hanno già chiesto la possibilità di acquistare pacchetti di pettorali.

  Confermata anche per quest’anno la collaborazione con l’Apt di Primiero e San Martino che mette a disposizione oltre 1.500 posti letto ai numerosi ciclisti che raggiungono Feltre a giugno, in aggiunta ai posti del Feltrino e Valbelluna. Anzi, da quest’anno sarà attivata una speciale Navetta che eviterà agli ospiti di prendere l’auto per raggiungere la partenza a Feltre il mattino e poi in due fasce orarie pomeridiane li riporterà nei rispettivi alberghi.

             Intanto, in attesa che il Tribunale Nazionale Antidoping decida sul caso della non negatività del vincitore Enrico Zen, il comitato organizzatore ha già incaricato l’avvocato di fiducia Luciano Licini di chiedere formalmente al secondo classificato, Oscar Eduardo Tovar Olivera, e alla sua società il Team Terenzi, la restituzione di tutti i premi ricevuti per il suo secondo posto. Ricordiamo che la Federazione italiana a luglio lo ha squalificato e annullato il suo risultato dopo aver appurato che aveva partecipato presentando una tessera ottenuta dalla Federazione colombiana in modo fraudolento.

            “In realtà il valore commerciale non è molto alto – spiega Ivan Piol presidente del comitato organizzatore – gli abbiamo dato una coppa, una giacca Sportful e la medaglia commemorativa. Non è quello che a noi interessa, ma è il principio. Rivogliamo indietro tutto, anche la medaglia ottenuta con una partecipazione non corretta”.