Cesiomaggiore (BL) (21/11) – È morto questa mattina nella Casa di Riposo di Cesiomaggiore (Belluno), dove era ospite da qualche tempo, l’imprenditore e grande amico del ciclismo, Sergio Sanvido. Aveva 87 anni e rappresentava la memoria storica dello sport del pedale.

Era stato un affermato costruttore di biciclette e soprattutto l’amico dei campioni. Sanvido, che nei mesi scorsi aveva perso la consorte Erilde (nella foto i due coniugi), era particolarmente legato al campione di Santa Maria di Sala (Venezia) Toni Bevilacqua, tanto da dedicargli il Museo Storico della Bicicletta che si trova a Cesiomaggiore. La preziosa mostra, che raccoglie la straordinaria collezione realizzata in tanti anni di certosino lavoro da Sanvido, fu inaugurata il 31 marzo del 2007. Proprio in quella occasione grande commozione destò il suo abbraccio ai genitori di Marco Pantani che parteciparono all’inaugurazione.

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Sergio, che era stato corridore nelle categorie giovanili, realizzò e donò negli anni scorsi a Papa Benedetto XVI (Josep Ratzinger e attuale Emerito) una bicicletta. Nello stesso anno, come ha precisato il suo amico e vice presidente del Gs Madonna del Ghisallo, Bruno Carraro, ne costruì un’altra per il Presidente della Repubblica Giorgio Napolinato. Lo stesso Capo dello Stato, con una lettera lo ringraziò sentitamente e gli suggerì di custodirla nello Museo di Cesiomaggiore.

“Era innamorato del ciclismo come pochi – ha detto Dino Netto, amico di Sergio ed ideatore del Gran Galà Internazionale di Conegliano – e nella sua officina presentava sempre le ultime novità e per questo gli appassionati della bicicletta giungevano dal Triveneto ma anche dall’Austria, dalla Slovenia e dalla Svizzera per acquistarle. I suoi consigli sono sempre stati bene accolti da tutti; un maestro anche in questo”.

Sergio Sanvido era stato impegnato anche in politica e fu eletto nel Consiglio Comunale, nella Provincia di Belluno e in quello della Comunità Montana Feltrina. Gli furono affidati incarichi all’interno dell’Associazione Nazionale Alpini ed era stato componente l’Associazione Glorie del Ciclismo Triveneto.

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“Era un grande collezionista – ricordano ancora i suoi amici – un attento conoscitore, restauratore di cimeli che cercava i pezzi da novanta nei mercatini dell’antiquariato. Nella sua collezione fanno bella mostra biciclette usate da tantissimi campioni. Ha collaborato alla realizzazione dei Musei di Portobuffolè (Treviso), di Costantino Sana ad Almenno San Bartolomeo (Bergamo), a quello di Coppi e Girardengo di Novi Ligure e di Gino Bartali di Firenze”.  (dal sito www.federciclismo.it)

I funerali saranno martedì alle 10, partendo dal Museo della Bicicletta verso la chiesa arcipretale di Cesiomaggiore.